WASHINGTON
Lasciamo che l’alfabeto ci sbalzi dall’altra parte dell’America, e forse anche del mondo. Oggi tocca allo stato di Washington: piovoso, suggestivo e più complicato di quel che sembra.
Giù la maschera! Per chi oggi si aggira dalle parti dei 40 anni, lo Stato di Washington e soprattutto la sua città più importante, Seattle, hanno un’aura tutta particolare: sanno di anni ‘90, della storia di una generazione complicata alla quale il mondo è cambiato sotto i piedi, un po’ come in quella striscia dei Peanuts in cui un Charlie Brown insonne è seduto nel suo letto e si dice, sconsolato: “Quando pensi di avere tutte le risposte, il mondo ti cambia tutte le domande”.
Ecco, per quella generazione lì, quella di chi ha vissuto la prima infanzia consumista della storia, per poi passare a una giovinezza confusa e a un’età adulta fragile, ecco, per quella generazione lì esiste un posto che sembra una sintesi di tutto: Seattle. La città dove piove sempre che è la casa di quella generazione senza casa (ma con tante camice a scacchi).