VIRGINIA
Mancano solo quattro tappe alla fine del nostro viaggio e, mentre ci prepariamo a chiudere questo lungo e complicato giro, l'alfabeto ha ben pensato di farci fare tappa lì dove tutto è cominciato.
Per raccontare bene, ma proprio bene, la Virginia occorrerebbe partire dal XVII secolo, da quando, cioè, qui si formarono i primi insediamenti di coloni inglesi. Anche se a guardarla con gli occhi di oggi non si direbbe, quel primo tentativo britannico di conquistare “il Nuovo Mondo” fu disastroso. Peggio che disastroso. Questo perché la Corona, convinta - a torto - che quella terra fosse ricca di oro, spedì oltreoceano solo minatori, orafi, scalpellini. Ma nessun agricoltore, allevatore, cacciatore: niente. Tanto, pensavano, in quella terra che tutti raccontavano come leggendaria ci sarebbe stato cibo in abbondanza. E, comunque, le navi inglesi avrebbero portato continui rifornimenti da scambiare con l’oro che, di certo, sarebbe stato estratto copiosamente.
In realtà, però, niente andò come previsto: subito dopo l’arrivo dei primi coloni scoppiò la guerra tra la Spagna e l’Inghilterra e quindi la Corona tutto aveva in mente tranne che i rifornimenti da mandare ai coloni del Nuovo Mondo; di cibo lì, non ce n’era poi così tanto e, per di più, in una regione prevalentemente montuosa gli inverni erano durissimi; ah, e ovviamente di oro non c’era traccia. Così, per quei primi coloni, che per di più erano in costante guerra con i Nativi, ci furono anni atroci, fatti di fame, malattie, gelo.
La leggenda vuole che i pochi che riuscirono a sopravvivere ci siano riusciti grazie all’ingegno di uno di loro, John Smith, che seppe stringere un accordo con il capo dei Nativi della zona, i Powhatan, capo la cui figlia avete certamente sentito nominare: Pocahontas. Da questo accordo nacquero accordi commerciali che consentirono ai coloni di avere approvvigionamenti più o meno regolari di cibo. E, grazie a quelli, rimettersi in forze. Così tanto da sterminare, nei decenni successivi, i Nativi stessi. Il resto, come sappiamo, è storia.
PS: la festa del giorno del Ringraziamento celebra, tra le altre cose, proprio la concordia tra Nativi e coloni.