NEBRASKA
Bene arrivati nel niente. Ma niente vero, per chilometri e chilometri. Un niente interrotto, ogni tanto, solo da qualche gruppetto di case che qualcuno chiama città.
Come introdurvi al Nebraska? Beh, immaginate una pianura sconfinata. E ora immaginatela vuota e ricoperta di grano in estate e neve in inverno. Ecco. Il Nebraska ha più o meno questo aspetto. L’aspetto che può avere uno degli Stati più grandi e meno popolati d’America, in cui ci sono più bovini che esseri umani e in cui il 90% dei centri abitati ha meno di 3000 abitanti. Qui potrebbe capitarvi di guidare per ore senza incontrare anima viva. Eppure questo Stato, con il suo silenzio vuoto, potrebbe raccontarvi degli Stati Uniti più di molti altri posti possiate visitare.
Perché solo il tempo trascorso qui può darvi l’idea del profondo senso (oltre che necessità) di autosufficienza che permea le persone di queste parti. La loro fissazione per le armi, per il senso della conquista, per lo spirito della frontiera.
Perché, parafrasando Mediterraneo (film che - tra l’altro - non potrebbe essere più distante dal Nebraska), il Nebraska è un posto di cui il mondo si è dimenticato e che vuole dimenticarsi del mondo.
Forse, anche per questo, qui e solo qui, sono forti alcune tradizioni che non si trovano altrove. Come per esempio il panino Runza (una specie di panzerotto con dentro carne di maiale, cipolle e cavolo rosso, che potrete digerire con comodo in un paio di settimane), oppure la birra rossa, che in pratica è birra con succo di pomodoro (eh, sì, lo so…). Oppure una passione, più maniacale che altrove, per la squadra di football universitario, i Cornhuskers.